Benvenuto nella pagina dedicata ai corsi DRY NEEDLING di RehabLab in collaborazione con la David G. Simons Academy!
Dal 1995, la David G. Simons Academy, DGSA offre corsi di Dry Needling e corsi sul trattamento manuale dei Trigger Points in tutto il mondo. I corsi sono indirizzati ai fisioterapisti, ai medici. I corsi sono molto orientati alla pratica e concentrati sulle conoscenze attuali della scienza. Con la loro esperienza, internazionali garantiscono l’alta qualità professionale e didattica dei nostri corsi. La DGSA rispetta durante i suoi corsi le linee guida per il Dry Nedling sicuro della Associazione Svizzera di Dry Needling, quali sono riconosciute in Svizzera ed in gran parte del territorio internazionale. La DGSA ha ricevuto il suo nome in onore al medico David G. Simons, il pioniere e coautore dei ,Trigger Point Manuals’, conosciuti in tutto il mondo. Il Dr. Simons è un confondatore della DGSA ed è stato un mentore, insegnante ed amico per tanti anni.
Cos'e' il Dry Needling?
Il Dry Needling è un’alternativa efficace al trattamento manuale dei Trigger Points (TP). Si inserisce un ago sterile e monouso precisamente nei TP, la cui area è stata preventivamente disinfettata. Così diminuisce la tensione, migliora la circolazione locale e minimizza l’infiammazione del tessuto. Per migliorare la situazione di un TP vari studi hanno dimostrato, che non serve iniettare una sostanza farmacologica, ma é sufficiente inserire un ago nel TP.
Per questo si è creato il termine di "puntura secca".
Come e quando e' applicabile il Dry Needling?
Per poter comprendere al meglio l'utilità di questa metodica é indispensabile chiarire alcuni concetti.
La sindrome dolorosa miofasciale è una della cause più frequenti per spiegare uno stato di dolore cronico e come tale viene considerata una diagnosi primaria. Nell’85% dei pazienti con dolori cronici la sindrome dolorosa miofasciale (SDM) è già presente e si può facilmente diagnosticare. Per spiegare questa specifica diagnosi, è utile la comprensione e la differenziazione di termini quali «SDM», «punti trigger», «bandelletta contratta», «risposta in rapida contrazione locale» definiti per la prima volta da Janet Travell negli anni cinquanta. Nel 1983 pubblicò insieme a David Simons il libro «Myofascial Pain and Dysfunction – The Trigger Point Manual» considerato ancora oggi come base teorica e pratica della tecnica stessa.
Gli obiettivi per un trattamento efficace dei Trigger Points sono il rilassamento delle contrazioni locali, l’aumento della circolazione ed il diminuire delll’infiammazione. Più mirato sarà il trattamento e più soddisfacente sarà il risultato. Dal punto di vista terapeutico le tecniche che prenderemo in considerazione saranno principalmente quella del rilassamento miofasciale e quella della perforazione a secco tramite aghi.
La SDM si riconosce dalla formazione di un punto trigger miofasciale. Le caratteristiche di un punto trigger miofasciale sono riscontrabili con la palpazione. Gli attuali criteri diagnostici sono:
- La bandelletta contratta
- il dolore locale alla pressione lungo la bandelletta contratta
- il dolore locale o riferito creato dalla pressione ischemica sul punto stesso
- la risposta in rapida contrazione locale della bandelletta contratta, che risulta particolarmente visibile attraverso la perforazione dell’ago nel punto trigger
Professionisti con esperienza nel campo possono dimostrare con un alta percentuale di attendibilità che i criteri diagnostici sono efficaci e validi. La SDM si può manifestare in una zona ben precisa, ma nel contempo comprendere uno o più quadranti del corpo.
Patofisiologia dei Trigger Points Miofasciali
Le rotture del reticolo sarcoplasmatico avvengono a causa di sovraccarichi muscolari (per es. trauma diretto, portamento errato ecc.). Questo genera un' incontrollata liberazione di ioni calcio dal reticolo sarcoplasmatico che porta in un secondo tempo ad una contrazione continua dei sarcomeri. Tante di queste contrazioni creano una bandelletta palpabile. Queste bandellette si riescono a palpare e si riescono a visualizzare tramite la risonanza magnetica oppure tramite l’ultrasuono. La contrazione che si genera crea da parte sua una compressione dei capillari adiacenti, una diminuzione dell’apporto di ossigeno e di energia richiesti. Per questa ragione si forma la cosiddetta crisi energetica con una conseguente e contemporanea diminuzione del riassorbimento di ioni calcio da parte del reticolo sarcoplasmatico, facendo in modo che il meccanismo responsabile della contrazione si autoalimenti. Da qui via si avrà una liberazione di sostanze vaso-attive e neuro-attive come la bradichinina e 5-HT, che andranno a stimolare le fibre nervose nocicettive. Le stesse libereranno dalle proprie terminazioni nervose la sostanza P. Diversi lavori di ricerca tra cui quelli di Brückle e Shah sostengono questa teoria della crisi energetica. L’«ipotesi integrata» (vedi Schema 1) è un ampliamento della teoria della crisi energetica e attualmente il concetto base patofisiologico più conosciuto per dimostrare la formazione del dolore miofasciale. L’ipotesi integrata implica una localizzazione precisa di quello che è accaduto attorno alla placca motrice, la quale dal canto suo contribuirà ad alimentare il circolo vizioso grazie all’aumento della liberazione di acetilcolina.
Domande Frequenti
Il Dry Needling fa male?
Normalmente la perforazione della pelle è appena avvertibile. Cercando la bandeletta palpabile forse si avverte un piccolo dolore cupo. Appena che il terapista ha trovato la bandeletta scatta il segno di sussulto, una contrazione locale. Questa puo’ essere provata fastidiosa, perchè scatta all’improvviso. Ci sono anche tanti pazienti, che gradiscono la contrazione rapida, perché riescono a sentire il rilassamento immediato.
Il Dry Needling è pericoloso?
No. Il Dry Needling è una tecnica assolutamente sicura. Però la prerogativa principale per applicare la tecnica di Dry Needling, è quella di avere delle conoscenze superiori alla media in anatomia, degli eventuali rischi delle norme d’igiene, e delle controindicazioni ed indicazioni di questo tipo di trattamento. Se poi il terapista segue le controindicazioni proposte da noi e che in una situazione di dubbio non utilizzerà l’ago, non succedrà nessuna complicazione, apparte un piccolo ematoma. Il nostro obiettivo primario nei corsi è insegnare il Dry Needling sicuro.
Come sono strutturati i corsi sul Dry Needling?
I corsi di Dry Needling della "David G. Simons Academy" sono strutturati in tre livelli d’insegnamento per un totale di 7 giorni.Il primo livello, detto TOP 30, e' il livello base e la sua frequenza consente al fisioterapista di effettuare autonomamente diagnosi e trattamento dei 30 muscoli più colpiti dai TP affrontati durante le lezioni.
Per chi poi avesse voglia di approfondire i suoi studi sul dry needling, esiste un livello di approfondimento sull'arto superiore di 2 giorni ed un livello di approfondimento dell'arto inferiore di altri 2 giorni.
Top 30 DN
Argomenti del corso: Questo corso base, che dura 3 giorni, trasmette la materia clinica del trattamento manuale dei Trigger Point e contiene le conoscenze di base teoriche come anche il trattamento dei 30 muscoli più colpiti dai Trigger Point. Le conoscenze possono essere trasmesse immediatamente nella pratica. Il corso è molto orientato sulla pratica. Sotto la supervisione persistente i partecipanti provano il Dry Needling l’uno con l’altro.
Durata del corso: 22.5 ore
Condizioni per partecipare al corso: Il corso si rivolge ai fisioterapisti, medici e chiropratici.
Obiettivi del corso: Dopo il corso di base Top 30 DN sarete in grado di diagnosticare il fastidio miofasciale e di trattare specificamente i muscoli Top 30 tramite il Dry Needling.
I partecipanti: Conosceranno la patofisiologia del dolore miofasciale e dei Trigger Point; conosceranno i Reffered pain patterns (dolore riferito) dei muscoli Top 30; saranno capaci di differenziare Trigger Points latenti ed attivi in base a criteri diagnostici stringenti e sapranno valutare la loro rilevanza nella clinica; sapranno localizzare precisamente i Trigger Points; conosceranno le strategie specifiche per il paziente, che valgono per il Dry Needling; conosceranno le indicazioni per il Dry Needling e saranno in grado di applicare le tecniche adeguate al paziente nei muscoli Top 30. conosceranno la necessità e l’uso dell’igiene del Dry Needling; conosceranno le controindicazioni del Dry Needling; conosceranno i pericoli del Dry Needling e saranno in grado, se necessario, di reagire adeguatamente all’imprevisto; Aggiorneranno ed approfondiranno le conoscenze anatomiche tramite la palpazione e saranno in grado di applicare il Dry Needling sul paziente.
Corso avanzato DN – arto superiore, testa e torso
Argomenti del corso: In questo corso avanzato, che dura 2 giorni, imparerete ad analizzare e a trattare i muscoli più colpiti della parte superiore del corpo, tramite modelli e patologie cliniche. Contemporaneamente ripeterete ed approfondirete la pratica dei muscoli Top 30.
Le conoscenze possono essere trasmesse immediatamente nella pratica. Il corso è molto orientato sulla pratica. Sotto la supervisione persistente i partecipanti provano il Dry Needling l’uno con l’altro.
Al di là della pratica, nei corsi avanzati sarà specificata la letteratura attuale.
Durata del corso: 15 ore
Condizioni per i partecipanti del corso: DN 1 oppure, Top 30 DN oppure, Top 30 Combi oppure, Oppure un corso equivalente di altri organizzatori. Chiedete all’organizzatore del corso.
Obiettivi del corso: Dopo il corso Avanzato DN - arto superiore, testa e torso, i partecipanti saranno in grado di trattare professionalmente, tramite il Dry Needling, la sindrome di dolore miofasciale nella parte superiore del corpo.
I partecipanti: conosceranno e capiranno i meccanismi del fastidio miofasciale ed i Reffered pain patterns (dolore riferito) dei muscoli più colpiti della parte superiore del corpo; avranno aggiornato ed approfondito le conoscenze anatomiche tramite la palpazione e saranno in grado di applicare il Dry Needling sul paziente; conosceranno lo stato attuale della ricerca nel settore del dolore miofasciale e die Trigger Points.
Corso Avanzato DN – arto inferiore e bacino
Argomenti del corso: In questo corso avanzato, che dura 2 giorni, imparerete ad analizzare e a di trattare i muscoli più colpiti della parte inferiore del corpo, tramite modelli e patologie cliniche. Contemporaneamente ripeterete ed approfondirete la pratica dei muscoli Top 30.
Le conoscenze possono essere trasmesse immediatamente nella pratica. Il corso è molto orientato sulla pratica. Sotto la supervisione persistente i partecipanti provano il Dry Needling l’uno con l’altro.
Al di là della pratica, nei corsi avanzati sarà specificata la letteratura attuale.
Durata del corso: 15 ore
Condizioni per i partecipanti del corso: DN 1 oppure, Top 30 DN oppure, Top 30 Combi oppure, Oppure un corso equivalente di altri organizzatori. Chiedete l’organizzatore del corso.
Obiettivi del corso: Dopo il corso Avanzato DN - arto inferiore e bacino, i partecipanti saranno in grado di trattare professionalmente, tramite il Dry Needling, la sindrome del dolore miofasciale nella parte inferiore del corpo.
I partecipanti: conosceranno e capiranno i meccanismi del fastidio miofasciale ed i Reffered pain patterns (dolore riferito) dei muscoli più colpiti della parte inferiore del corpo; avrannoo aggiornato ed approfondiranno le conoscenze anatomiche tramite la palpazione e saranno in grado di applicare il Dry Needling sul paziente; conosceranno lo stato attuale della ricerca nel settore del dolore miofasciale e dei Trigger Points.